Nel Notiziario di novembre avevo riferito la buona nuova riguardante l’articolo pubblicato sul celebre “New York Times” in cui l’editorialista per la salute, in genere scettica verso trattamenti non convenzionali, visti i risultati ottenuti da un suo conoscente con il metodo Buteyko, ne cantava le lodi. Come era prevedibile questo articolo ha dato un grosso contributo alla conoscenza e popolarità del metodo Buteyko negli Stati Uniti. Alcuni istruttori in America hanno riferito che sono stati loro inviati dei pazienti addirittura da parte di medici della celeberrima Mayo Clinic!


–La sclerosi multipla è purtroppo una malattia che vedo abbastanza frequentemente, e che colpisce spesso dei giovani . Ecco cosa avevo scritto sull’argomento nel Notiziario dell’agosto 2004:
“Il cervello è l’organo che più di tutti gli altri ha bisogno di ossigeno (costituisce il 2% del peso del corpo ma ha bisogno del 20% del flusso di O2) e quindi non è difficile immaginare i danni che può provocare una mancanza di ossigeno nei tessuti di quest’organo così importante. In numerose patologie, la quantità di sangue che giunge al cervello è insufficiente ed in questi casi il metodo Buteyko può migliorare a volte anche di molto la situazione, poiché perlomeno consente che dalla pur insufficiente quantità di sangue che circola nei vasi cerebrali, l’ossigeno passi più efficacemente, in maggiore misura, ai tessuti cerebrali, ed in molti casi agisce, seppure a più lunga scadenza, tramite vari meccanismi, in modo da aumentare l’afflusso di sangue nei vasi cerebrali. Il metodo Buteyko non può tuttavia far aumentare questo afflusso quando la causa che lo compromette è di natura meccanica. ….. A questo proposito sembra interessante segnalare quanto asserito in merito alla sclerosi multipla e ad altre malattie neurologiche come il morbo di Parkinson e l’Alzheimer, dal medico americano di origine cubana Fernandez Noda e poi applicato anche a Madrid dai medici spagnoli Perez Fernandez e Castillo Recarte. Secondo Fernandez Noda in molte -non in tutte- le persone colpite da queste malattie, la causa principale è costituita da una diminuzione dell’afflusso di sangue al cervello, causata da un problema di natura meccanica che compromette il flusso di sangue attraverso l’arteria vertebrale. Il dr. Noda ha infatti accertato che molte persone colpite dalle malattie in questione presentavano la cosiddetta “sindrome della costa cervicale”, (una compressione alla base del collo) in cui vi è una diminuzione del flusso di sangue al cervello, ed ha escogitato una tecnica chirurgica, più semplice di quelle generalmente usate in questi casi, che risolve il problema aumentando il flusso di sangue, e in questo modo è riuscito a quanto pare a guarire oltre 1500 casi. Il medico di Madrid Perez Fernandez, alla ricerca di qualcosa che potesse guarire la moglie colpita dalla sclerosi a placche, la portò in America dal dr. Noda che effettuò questa operazione e, a seguito della guarigione della moglie, il dr. Fernandez ha introdotto questa tecnica in Spagna.
I problemi di natura autoimmunitaria ai quali viene in genere attribuita la responsabilità della sclerosi multipla secondo il dr. Noda sarebbero in molti casi una conseguenza secondaria ma non sempre necessariamente la causa primaria della sclerosi multipla“
Scusate se mi sono un po’dilungata su quanto avevo scritto oltre 5 anni fa. Se lo faccio è perché in questa notizia, che è apparsa sulla stampa italiana in questi giorni (ved. http://www.corriere.com/viewstory.php?storyid=94433 ) e che ha sollevato molta attenzione mediatica in tutto il mondo medico (è stata riportata su giornali celebri in Canada ed altri paesi) viene riportata la scoperta del medico italiano prof. Zamboni che, spinto dal fatto che la moglie era stata colpita dalla sclerosi multipla, ha approfondito l’argomento ed ha scoperto come in molti casi la sclerosi multipla sia associata al restringimento e alla chiusura del diametro delle vene primarie esterne del cranio. Una condizione chiamata “insufficienza venosa cronica cerebrospinale” (Ccsvi). Il restringimento, che ostacola la normale circolazione del sangue nel cervello, potrebbe provocare un danno al tessuto cerebrale e, quindi, la degenerazione dei neuroni. Con una semplice operazione la moglie di Zamboni a quanto pare è guarita (da tre anni non ha più avuto alcun problema) ed ora sono state avviate delle sperimentazioni su più larga scala anche in Canada.
Senza nulla togliere al merito del prof. Zamboni non posso che osservare che una scoperta molto simile, anche se per certi aspetti diversa, era stata fatta già quasi 10 anni prima dal medico cubano dr. Nada, che ovviamente aveva poche possibilità di farsi ascoltare nella comunità scientifica di lingua inglese. Ma c’è di più. Un’analoga scoperta era stata fatta già nel 1984 dal prof. Stortebecker dell’Istituto Karolinska di Stoccolma , che nell’articolo
“Motor Neuron Disorder. Deficiency of Arterial Blood Supply to Spinal Cord and Brain Stem ” (J Neurol Neurosurg Psychiatry 1984;47:896 ) ,
aveva esposto anch’egli le sue osservazioni in merito al ruolo svolto da difetti nella circolazione di sangue nel cervello nello sviluppo di molte malattie neurologiche.
Comunque, nell’attesa che gli approfondimenti ora avviati arrivino a conclusioni più sicure, ottimizzare la respirazione con il metodo Buteyko, pur in aggiunta alle terapie classiche, non può che far migliorare la situazione, sia per la sclerosi multipla che in numerose malattie neurologiche poiché, come scrivevo anche nel Notiziario del 2004 e come spiego in modo più approfondito nel mio libro “Attacco all’Asma… e non solo”, una cattiva respirazione compromette notevolmente l’ossigenazione del cervello , ed è comunque bene eliminare questo fattore negativo.

-Un altro fattore importante, sul quale ho attirato più volte l’attenzione in questo Notiziario e sul quale scrivo più diffusamente nel libro che sto terminando e che spero verrà pubblicato l’anno prossimo, riguarda l’influsso dannoso di alcuni metalli sull’organismo. Sono ben noti i danni provocati dal mercurio e dal piombo. Lo sono un po’ meno quelli provocati da altri metalli, pur utili ed anzi indispensabili, quando sono presenti in eccesso. Lo stesso dr. Zamboni, (ved.sopra) ritiene che il restringimento delle vene al quale attribuisce una responsabilità determinante nella sclerosi multipla, sia a sua volta causato da un eccesso di ferro, eccesso che passa spesso inosservato.
Come non mi stanco di osservare, “la dose è tutto”; siamo psicologicamente portati a mettere certe sostanze nella categoria delle “buone” ed altri in quella delle “cattive”, e l’ossigeno e l’anidride carbonica sono un esempio tipico di questo atteggiamento; ed invece tutti e due sono indispensabili nella misura giusta e dannosi in eccesso. Altri metalli, come il ferro e il rame, sono anch’essi dannosi in eccesso e gli integratori che li contengono vanno presi solo se si accerta una carenza di questi metalli, e non in modo indiscriminato.
Data comunque la grande quantità di veleni ambientali, nei cibi e nell’aria, ai quali siamo tutti esposti, credo che una buona terapia disintossicante-chelante non possa che far bene alla maggior parte delle persone, e molto spesso raccomando di abbinarla a Buteyko, in modo da ottenere risultati ottimali.

-Concludo augurando a tutti i lettori un Buon Natale ed un Felicissimo Anno Nuovo!

 

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