Riaddestramento respiratorio in soggetti affetti da broncopatie croniche ostruttive.
Chi ormai ci segue da anni sa bene che in alcuni casi iniziare il riaddestramento respiratorio con il metodo Buteyko non è consigliabile, ed anzi non è nemmeno possibile. In particolare, mi riferisco a soggetti in cui vi è già un notevole danno polmonare e che hanno costantemente bisogno della somministrazione di ossigeno. Per queste persone è purtroppo troppo tardi per iniziare il metodo Buteyko, ed andrebbero semmai prese in considerazione altre techniche di ossigenazione. Tuttavia, vi sono dei casi che definirei “casi limite” nei quali è ancora possibile ottenere dei risultati con Buteyko: ho avuto il piacere di incontrare la dr.ssa Rosaria Scevola . La dr.ssa Scevola lavora a Catania , ed è una fisioterapista con master di alta specializzazione. Da anni è attiva nella riabilitazione respiratoria di ammalati cronici. Circa due anni e mezzo fa, il primario ospedaliero della dr.ssa Scevola le ha suggerito di informarsi sul metodo Buteyko per vedere innanzitutto di cosa si trattasse, e successivamente per magari applicarlo in determinati casi. La dr.ssa Scevola ha così letto con molta attenzione l’edizione precedente del mio libro “Attacco all’asma…e non solo” ed è passata all’azione. Ha selezionato “casi limite” nei quali appariva ancora possibile applicare le basi ed alcuni esercizi molto semplici del metodo; (il lettore si renderà conto che solo chi ha una profonda conoscenza dell’apparato respiratorio e della fisiopatologia respiratoria è in grado di valutare correttamente la situazione e di intraprendere un lavoro del genere). La dr.ssa ha misurato i seguenti parametri: la famosa pausa controllo, la frequenza respiratoria, il polso, la pressione arteriosa, la saturazione dell’ossigeno nel sangue e la scala Borg . (Quest’ultima è una scala di misurazione soggettiva, da 0-10, della sensazione di affanno e costrizione toracica utilizzata in soggetti affetti da broncopatie croniche ostruttive ed asma; è utile nel capire come si senta soggettivamente il malato). La dr.ssa ha misurato questi parametri prima degli esercizi, dopo 2 minuti di esercizi, poi dopo 4, 6 e 8 minuti. Dal punto di vista fisio-patologico, gli esercizi sono pertanto stati prescritti in modo controllato, evitando quindi un incremento brusco della CO2, che in questi soggetti potrebbe provocare un broncospasmo “reattivo” causato dal centro respiratorio. Nei 10 casi che mi ha presentato la dr.ssa, è riportato un aumento lento e graduale della pausa controllo con conseguente miglioramento dei parametri fisiologici e inoltre –fattore di una certa importanza- era da apprezzare la sensazione soggettiva dei pazienti che si sentivano meglio.
Ciò ci dimostra che anche se non è sempre possibile un riaddestramento respiratorio “completo” è comunque possibile, a seconda dei casi, ottimizzare il funzionamenteo delle pur scarse risorse respiratorie rimaste. Inoltre, è da apprezzare come una migliore ossigenazione dei tessuti sia in realtà una delle basi più importanti della vita, concetto in realtà ad ”ampio spettro” in quanto può prendere in considerazione sia un atleta che desidera migliorare la propria prestazione sportiva come anche un ammalato cronico. Chi ha letto i miei articoli ed i miei libri si sarà accorto che insisto sempre di più su schemi personalizzati, in quanto ognuno di noi è un caso a sé.
E’ doveroso ringraziare la dr.ssa Scevola, che ha veramente a cuore le esigenze ed il benessere psico-fisico dell’ammalato, e dedica buona parte anche del suo tempo libero per raggiungere questo obiettivo.

Inquinamento e veleni
In vari numeri di questo Notiziario negli anni scorsi avevo messo in guardia contro sostanze tossiche contenute in molti prodotti usati per la pulizia personale e della casa, ed in altri oggetti di uso comune . Ora finalmente anche la Commissione europea ha deciso di mettere al bando gradualmente in tutta l’Ue, entro i prossimi tre-cinque anni, sei sostanze chimiche cancerogene, tossiche per la riproduzione, persistenti o bioaccumulative che sono largamente usate in prodotti di consumo quali i deodoranti per ambienti, detersivi e detergenti, ammorbidenti per bucato, vernici, materiali sostitutivi del cuoio e della pelle per borse, scarpe e libri, colle e adesivi, materiali tessili, gomma, inchiostro per stampanti, nonché tappezzerie per case e automobili, ed altro. I veleni incriminati sono gli ftalati Dehp (di-2-etilesil), Bbp (ftalato benzilico butilico) e Dbp (ftalato dibutilico), più altre tre sostanze: musk xylene(5-ter-butyl-2,4,6-trinitro-m-xylene), Mda (4,4′-diamminodifenilmetano), Hbccd (esabromociclododecano).
Peccato che per il ritiro di queste sostanze sia previsto un periodo di 3-5 anni, durante i quali potremo dunque continuare tranquillamente ad avvelenarci!
Come ho scritto anche nella seconda edizione del mio libro, “Attacco all’Asma.. e non solo”, vivendo nell’ambiente attuale, siamo tutti più o meno “inquinati”. Il metodo Buteyko, portando ad un miglior funzionamento di fegato e reni e ad una migliore circolazione, aiuta a disintossicarsi ma nei casi più pronunciati può essere utile una terapia chelante di supporto. In alcune persone l’eccesso di respiro è abbinato all’accumulo di veleni che portano ad una disfunzione nelle cellule e ad una loro scarsa ossigenazione. In alcuni casi di persone molto “avvelenate”, prima ancora di procedere al riaddestramento del respiro con Buteyko, potrebbe essere utile una cura disintossicante/chelante. In questo modo, oltre a poter eseguire più facilmente gli esercizi Buteyko si evita anche che con l’eliminazione delle tossine, magari a volte molto rapida, provocata dal miglioramento del respiro, si producano delle crisi di disintossicazione troppo acute.

Asma ed obesità
Uno studio (1. Macredmond R, Singhera G, Attridge S, Bahzad M, Fava C, Lai Y, Hallstrand TS, Dorscheid DR. Conjugated linoleic acid improves airway hyper-reactivity in overweight mild asthmatics. Clin Exp Allergy. 2010 Jul;40(7):1071-8) osserva che spesso i problemi di peso sono abbinati a problematiche polmonari (aumentate del 75% nella popolazione Americana, in modo analogo all’aumento dei problemi di peso) e riferisce in merito ad una sostanza utile per tutti e due i problemi.
In questo studio in doppio cieco condotto su 28 persone che soffrivano di problemi polmonari (ipereccitabilità delle vie respiratorie ed altro), a metà dei soggetti è stato somministrato un integratore a base di acido linoleico coniugato (CLA-già molto diffuso sul mercato anche da noi), ed in questi questi soggetti, dopo 12 settimane è stato riscontrato un significativo miglioramento della funzionalità delle vie polmonari, ed anche un miglioramento nei problemi di peso. Nessun cambiamento si è invece verificato nel gruppo placebo.
L’esistenza di questo collegamento ovviamente non ci stupisce, poiché l’eccesso di respiro presente negli asmatici provoca anche un funzionamento non ottimale del metabolismo, il che facilita l’accumulo di grasso; tuttavia, anche se il CLA sembra poter dare un utile supporto, se non si mette a posto il modo nel quale si respira 24 ore su 24, difficilmente sarà possibile risolvere alla base il problema.

 

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