“Mindfulness e Respiro” o “Mindfulness è Respiro”? Dott.ssa Fiamma Ferraro Medico Chirurgo, Medico di Medicina Generale, Complementare ed Integrata a Roma e Carpi. Trattasi di un periodo storico particolare; vista la pandemia, la guerra ed il rincaro dei prezzi, il ruolo dei manager è importante più che mai.

D’altronde le aziende devono andare avanti poiché “Chi si ferma è perduto”.

Dietro all’essere manager c’è un certo livello di stress ed alcuni manager sono alla ricerca di mezzi e rimedi.

Tra i medesimi entri dunque anche in scena il concetto di “mindfulness”. Innanzitutto premetto che la mindfulness non è riservata esclusivamente ai manager, ne avremmo tutti bisogno.

Visto che il concetto della mindfulness sembra essere un termine relativamente astratto ed ampio, vediamo prima cosa si intende con il medesimo.

In generale con il termine mindfulness si intende una pratica specifica di meditazione centrata sulla consapevolezza dell’esperienza personale presente, anche se di definizioni ce ne sono varie.

Anche se la mindfulness attualmente “va di moda” non nasce in questi anni, bensì si parla delle sue varie sfumature da secoli or sono.

Ritengo che sia sempre utile ed interessante andare indietro nel tempo per quanto possibile ad “indagare”, e mi sono pertanto posta la seguente domanda: dove e come è “nata” la mindfulness?

Ebbene, si può affermare che la mindfulness non nasce proprio oggi. Sono andata a vedere se vi era un collegamento tra mindfulness ed alcune scuole e filosofie.

Alcuni autori riferiscono che lo yoga tradizionale è composto da una serie di pratiche meditative e posture che favoriscono una vita di benessere ed auto-disciplina dalla quale derivano una serie di abilità psichiche e fisiche.

Mindfulness e Respiro o “Mindfulness è Respiro”?

Il concetto yoga-mindfulness ha anche attirato l’attenzione di alcuni scienziati; (ved. ad esempio A narrative review of yoga and mindfulness, complementary therapies for addiction, 2013 Surbin Kharma e colleghi, una revisione il concetto yoga-mindfulness come supporto complementare per dipendenze).

È stato descritto come, in alcuni tipi di meditazione, soggetti che hanno raggiunto un certo livello della pratica smettono addirittura di respirare quando sono in stato profondo di meditazione mistica; si tratta di un ottimo esempio di mindfulness.

In particolare ciò è stato descritto in meditazioni yogi e nella prassi della meditazione trascendentale secondo la filosofia ayurvedica. In casi rari sono stati descritti addirittura casi di levitazione.

Ed in effetti in meditazione trascendentale ci sono corsi di levitazione per “meditatori” avanzati. Pur conoscendo alcune tecniche di meditazione e respirando bene non ritengo che sarò mai in grado di levitare… solo lievitare! 😇

Pare che il concetto di mindfulness nasca nell’antico Oriente, in particolare nella filosofia ateista del Buddismo, e che abbia “fondato radici” in altre parti del mondo nell’immediato dopo guerra, passando per il Giappone dopo la tragedia nucleare di Hiroshima e Nagasaki.

Trattasi invece di psicoterapia, psicoanalisi e mindfulness. Mentre è vero che si parla di approcci ben differenti l’uno dall’altro, essi hanno però una cosa in comune… la mente umana; ed anche su questo aspetto in particolare si potrebbero scrivere decine di pagine.

Si apprezza pertanto che il concetto di mindfulness nasce come “concetto unico” che si può articolare in numerosi concetti, proprio come rami si di partono da un tronco di un albero.

Volendo, il concetto di mindfulness si può anche allineare ad aspetti sia consci che inconsci della mente umana; (a tale proposito ved. ad esempio alcuni studi del gruppo dell’università “La Sapienza”; Anastasia Fabbro, Effects if Mindfulness Meditation on Conscious and Non-Conscious Components of the Mind. In questo affascinante studio, i ricercatori riferiscono che la mindfulness può aiutare ad “accedere” sia alle parti consce sia alle parti inconsce della mente umana).
Lo studio sopracitato si abbina perfettamente al concetto della meditazione trascendentale ayurvedica; mediante la mindfulness acquisita durante tale meditazione si arriva indirettamente alle parti inconsce della mente. Equivale al dire: i movimenti ondosi sulla superficie di un lago, (parte conscia della mente) in realtà nascono nella parte inconscia, ovvero le correnti sul fondo del lago, e la meditazione o, in questo caso, la mindfulness facilita tale “collegamento”.

Mindfulness e Respiro o “Mindfulness è Respiro”?

Lasciando stare laghi, ci potremmo perdere in un mare discorsi… se non un oceano!

Vi invito pertanto alla riflessione: cos’è, secondo voi, ALLA BASE di qualsiasi tipo di meditazione, oppure nel caso specifico della mindfulness? I fedeli lettori e follower mi hanno già “sgamato”, e la risposta è paradossale per quanto sia complicata ma semplice allo stesso tempo: IL RESPIRO.

Esso è alla base di tutti i tipi di meditazione e di tutte le tecniche di concentrazione focalizzata oppure in questo caso della mindfulness.

Per la sottoscritta il concetto di mindfulness riassume un concetto estremamente semplice: introspezione e lucidità mentale, associati, volendo, anche alla mia umile formula del successo: per avere successo nella vita, per cui a livello manageriale, sono tre le componenti fondamentali: positività, realismo e duro lavoro.

Alcuni sosterrebbero “anche un po’ di fortuna”, ma purtroppo non possiamo dare per scontato che ci sia.
Un’arma essenziale però esiste in noi, sebbene poco utilizzata ed è appunto il proprio RESPIRO.

Cosa si ottiene mediante un respiro ottimale?

Innanzitutto una respirazione cellulare interna ottimale ed essa aiuta tutti i processi logici-cognitivi, il sine qua non per manager di successo.

Ma non finiamo qui: mediante un riaddestramento respiratorio appreso in modo adeguato e personalizzato, oltre ad una maggiore lucidità mentale, si avverte anche un vero e proprio senso di rilassamento e minor affaticamento fisico.

Non si tratta di fantascienza, bensì di pura fisiologia, anatomia e biochimica applicata; osservando ciò che è stato descritto decenni or sono in questi testi ed applicato in modo pratico, per cui nella vita quotidiana… dopo quasi 20 anni di insegnamento non posso che affermare: res ipse logitur, i risultati parlano da sé.

Mindfulness e Respiro o “Mindfulness è Respiro”?

Ritengo e consiglio che un manager, qualora fosse interessato alla mindfulness non possa fare a meno di un lavoro sul proprio respiro… un investimento per la vita professionale, la salute e la psiche, perlopiù a costi moderatissimi.

Invito pertanto i manager ad informarsi sul metodo di riaddestramento respiratorio in base all’insegnamento del dottor K.P.Buteyko, metodo che si sta diffondendo sempre di più e che è ufficialmente riconosciuto in vari paesi, quali l’America, il Canada, paesi anglosassoni ed alcuni paesi dell’Europa del nord.

Con i migliori auguri per un buon respiro,
Dottoressa Fiamma Ferraro

Per ulteriori approfondimenti sul riaddestramento respiratorio, vistate la sezione Buteyko

Trovate ulteriori informazioni ed approfondimenti sui Corsi di riaddestramento respiratorio secondo il metodo Buteyko al seguente link Corsi

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