Vaccino Covid-19: sì o no?
Si vocifera che ogni generazione sia destinata a testimoniare ed essere partecipe di un brutto evento… oppure non è altro che un triste dato di fatto nella storia dell’umanità? D’altronde il secolo scorso ha visto, tra un evento ed un altro, due guerre mondiali e pandemie. Ed ecco che entra in scena il nemico invisibile e subdolo denominato Covid-19 (coronavirus disease 2019). A maggio 2021 l’Organizzazione Mondiale della Sanità riporta quasi 160 milioni di casi e quasi 3 milioni di decessi; e che siano deceduti “di” covid o “con” covid sono tanti, troppi. Gli effetti di questo virus sono devastanti in tutti i sensi, con ripercussioni psichiche, fisiche, sociali ed economiche.

“Finalmente” ci sono i vaccini, e pur non potendo rispettare i tempi previsti dalla ricerca, questo “finalmente” ci ha messo troppo; eppure non proprio tutti sono contenti che ci siano i vaccini, purtroppo mi sta capitando spesso di sentire questi due estremismi: “io non mi vaccino” e “vaccinatemi anche con la varichina, basta che mi vaccinate”.

Un vaccino è un farmaco ed i farmaci salvano le vite, ma ovviamente dovrebbero essere “dosati” e prescritti in modo appropriato. Tornando ai due estremi, prendendo in considerazione coloro che si vaccinerebbero anche con la varichina chiedo: ha senso vaccinarsi con tutti i vaccini che “passa il convento”? Ha senso per un adulto in buona salute vaccinarsi contro la “normale” influenza di una volta? O per un non-sanitario vaccinarsi contro il virus dell’epatite B? E per una persona che svolge un lavoro sedentario fare l’antitetanica ogni dieci anni? A mio avviso no.

Trattasi di una pandemia invece?

La maggior parte delle pandemie hanno un’origine animale (sono delle zoonosi). In alcuni casi nascono dalla stretta convivenza tra persone e animali da allevamento e sono poi favorite dai grandi agglomerati urbani con elevata densità abitativa. Altre epidemie, invece, sono state determinate dalla colonizzazione e dalla conquista di nuovi territori: virus e batteri sconosciuti ai sistemi immunitari delle popolazioni autoctone hanno causato vere e proprie stragi. Non credo che noi comuni mortali sapremo mai con certezza dove il covid ha avuto origine, ma il problema c’è ed i decessi non sono fittizi.

Sembra che l’unica strada di salvezza sia di vaccinarsi, personalmente non ne vedo altre. Ho scritto articoli su come proteggersi dal covid rinforzando il sistema immunitario, ma non basta per risolvere il problema; questo perché non tutti hanno i mezzi finanziari ed inoltre nel soggetto un’infezione covid potrebbe essere acuta ed aggressiva.

Non è ancora stata vaccinata tutta la popolazione, per cui si saprà tra qualche anno come hanno funzionato i vaccini sulla popolazione in generale.

Nel tentativo di affrontare questa tematica non facile, analizziamo alcuni fatti.

Per ciò che concerne reazioni allergiche più o meno gravi, possono essere scatenate dal vaccino stesso o dagli eccipienti. Una revisione (uno studio che prende in considerazione molti studi effettuati sulla tematica in questione), Vaccine allergies (Allergie ai vaccini), pubblicata sulla rivista Clinical Experimental Vaccine Research nel 2014: gravi reazioni allergiche IgE-mediate ed istantanee possono essere scatenate da eccipienti quali l’uovo, gelatina e molto raramente lieviti; nella maggior parte dei casi si parla di proteine. È dunque essenziale un’anamnesi clinica pre-vaccinale in soggetti allergici con il supporto di algoritmi specifici.

Nell’ importante studio Allergic reactions to COVID-19 vaccines: evidence and practice-oriented approach, (Reazioni allergiche ai vaccini COVID-19: evidenza nella pratica clinica) del professor Klimek e colleghi, si mette in evidenza che il vaccino basato sulla tecnica del messagero RNA, acido ribossinucleico, mRNA BNT162b2 e mRNA 1273 è stata ufficialmente stata approvata dagli enti preposti.

Ciò nonostante ci possono essere potenziali reazioni allergiche, come lo è sempre stato il caso.

Le reazioni allergiche ed anafilassi rappresentano una percentuale importante delle reazioni avverse a questi vaccini, ma nel complesso sono rare.

L’incidenza dell’anafilassi nel contesto della vaccinazione SARS-CoV-2 con i vaccini mRNA sembra essere circa 10 volte superiore a quella dei vaccini precedenti, e di circa 1 caso su ogni 100.000 persone vaccinate. Questa revisione sistemica ha preso in considerazione tutti i componenti del vaccino basato sul mRNA; proteine potenzialmente “colpevoli” nel vaccino sono lipoproteine, polisaccaridi, trometanolo e lo stesso mRNA.

I ricercatori hanno inoltre valutato i trattamenti farmacologici d’urgenza. L’ovvia conclusione è stata che, dato il fatto che ogni vaccino può scatenare una reazione allergica in soggetti predisposti, nel monento della somministrazione deve esserci un medico pronto ad intervenire con i farmaci del caso se necessario.

Gli adenomavirus invece sono utilizzati da anni come vettori per il trattamento genico di alcune malattie.

Nei mammiferi sono stati testati e vengono utlizzati come veicoli di alcuni tipi di vaccini contro molti agenti infettivi, dalla malaria al virus dell’AIDS. In questi contesti sono apprezzati in quanto inducono risposte immunitarie a livello del sistema immunitario innato ed anche adattativo. Pertanto, l’utilizzo di adenomavirus non si può dire essere nato ieri.

Andando avanti con l’utilizzo degli adenomavirus, cito uno studio di estrema importanza: Diagnosis and management of Vaccine-Related Thrombosis following AstraZeneca COVID-19 Vaccination, (Diagnosi e gestione di trombosi correlate al vaccino Covid-19 AstraZeneca) di Johannes Oldenburg e colleghi.

In seguito ad alcuni casi di trombosi atipiche dopo la somministrazione del vaccino di AstraZeneca a base di adenomavirus, la Society of Thrombosis and Haemostasis Research (Società di ricerca trombosi ed emostasi) ha rilasciato linee guida circa la diagnosi ed il trattamento di questa rara complicanza, che pare avere sembianze fisio-patologiche analoghe alla trombocitopenia indotta dall’eparina e che viene denominata trombocitopenia immunitaria indotta dal vaccino.

Vaccine-induced prothrombotic immune thrombocytopenia, (trombocitopenia immunitaria protrombotica indotta da vaccine) di Anupama Karnam e colleghi.

I ricercatori fanno presente che, sebbene gli effetti benefici dei vaccini superino i rischi associati alla vaccinazione, è stata osservata una trombosi e trombocitopenia atipica e potenzialmente fatale in alcuni soggetti nei quali è stato iniettato un vettore adenovirale che codifica per le proteine spike della SARS-CoV-2 ChAdOx1 nCov-19 (AstraZeneca).

In base a studi dei meccanismi sottostanti, si è riscontrato che gli anticorpi indotti dal vaccino aggredisce il fattore piastrinico 4 (PF4); sono pertanto responsabili di questi eventi avversi.

L’esplorazione dei meccanismi sottostanti ha identificato che gli anticorpi che attivano le piastrine indotti dal vaccino ChAdOx1 nCov-19 contro il fattore piastrinico 4 (PF4) sono responsabili di questi eventi avversi 1-3 .

Sulla base delle prove sperimentali in vitro che hanno mostrato un potenziale terapeutico di immunoglobulina endovenosa (IVIG), prove sperimentali in vitro hanno mostrato un potenziale terapeutico basato su immunoglobulina per via endovenosa (IVIG), ma è ancora tutto da vedere. 

Per quanto riguarda il numero di decessi associati al vaccino AstraZeneca e Johnson and Johnson, non sono riuscita a trovare cifre certe, ma si tratta di numeri irrisori e statisticamente insignificanti, più bassi al numero di decessi associati a Pfizer.

Come e cosa concludere? Vaccinarsi o non vaccinarsi?

Cerco di commentare circa i dubbi più frequenti.

Vaccinarsi costituisce un pericolo? In medicina esiste il concetto di rischio-beneficio.

È più probabile vincere alla lotteria o morire per causa di un vaccino covid-19?
La risposta è ovvia: chi lo sa? A meno che un soggetto non sia chiaramente al rischio per via di una determinata anamnesi clinica. Queste morti fanno paura in quanto se ne parla al telegiornale, ma si può morire anche dopo l’assunzione di una semplice Aspirina.
Questi casi ci sono ma, dato che non sono rilevanti da un punto di vista statistico, non se ne sente parlare.

Per fortuna tali reazioni sono estremamente rare.

Di fronte ad un’intera popolazione, in termini di numeri è più probabile andare incontro ad un evento letale in soggetti predisposti. Ognuno pertanto dovrebbe fare le proprie riflessioni e trarre le proprie conclusioni.

Come sempre, bisognerebbe consultare il proprio medico di base e/o specialista se si ritiene di essere un soggetto a rischio.

Il vaccino può modificare il genoma umano come molti affermano?

Invito alla seguente riflessione: i vaccini sono utilizzati da anni ed alcuni vaccini sono obbligatori per legge, per cui “tutto e niente” potrebbe già essere stato iniettato a nostra insaputa e sarebbe meno evidente rispetto ad una pandemia.

Inoltre, i virus vengono utilizzati come veicoli e vettori da anni.

Altra domanda: modificare il genoma umano a quale scopo?

D’altronde per via del solo fatto che andiamo tutti in giro con lo smartphone, siamo già iper-controllati ed il concetto della “privacy” esiste solo in teoria.

Se veramente fosse possibile modificare il genoma umano, tale tecnologia non sarebbe già stata utilizzata da decenni per trattare malattie geniche invalidanti? Allora rendere la razza umana sterile? Quest’ultima è forse la “teoria complottista” più sensata. Oppure un complotto per fare guadagnare le ditte farmaceutiche? A me sembrava che già guadagnassero abbastanza…. tante domande e niente risposte.

Ecco dunque i miei consigli se avete deciso di vaccinarvi

Per trarre il massimo beneficio da un vaccino e far sì che il sistema immunitario produca anticorpi, il sistema immunitario dovrebbe stare in uno stato ottimale.

Cosa fare dunque?

La regola generale è quella di prestare attenzione al proprio stile di vita, pertanto sono fondamentali una corretta alimentazione, respirazione ed attività fisica regolare. Nella speranza che “tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare”, tentare di evitare lo stress. In una fase di non-vaccinazione, il sistema immunitario dovrebbe sempre essere stimolato per proteggersi da potenziali aggressori virali, ma in una fase di pre-vaccino, il sistema immunitario non dovrebbe essere sovrastimolato, alrimenti potrebbe venire meno la produzione di anticorpi.

Bisogna sospendere l’assunzione di integratori o fitoterapici per stimolare il sistema immunitario.

Consiglio inoltre un piano omotossicologico di supporto (l’omotossicologia è una forma di omeopatia molto “moderna”).

È opportuno effettuare un drenaggio prima del vaccino, seguito da fasi con prodotti specifici omotossicologici contro le infiammazioni, che varia in base al tipo di vaccino. Un farmacista esperto ed un medico che prescrive rimedi omotossicologici vi saprà consigliare.

Tenetevi anche ben idratati prima e dopo il vaccino.

Se potete, prendete uno-tre giorni di ferie dopo il vaccino e riposate.

A meno che non vi siano controindicazioni specifiche, assumete una tachipirina due ore prima del vaccino e monitorate la temperatura corporea.

Ai miei pazienti consiglio anche di iniettare rimedi specifici nel braccio dell’innoculazione.

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