La doppia faccia del web – Metalli_camente 11/5/2021
Se avete perso la puntata, potete riascoltarla qui. Buon ascolto!

Dottoressa buonasera, ben ritrovata. L’argomento che affrontiamo questa sera è un argomento molto molto interessante devo dire: “La doppia faccia del web” quindi da una parte una vera e propria tossina, dall’altra una bella invenzione perché, io lo dico sempre, se il web o i social o quello che sia si usa bene è una vera invenzione e ci fa andare avanti e soprattutto in questo periodo quindi a lei la parola dottoressa.

Vorrei trattare la tematica, e poi se ritiene opportuno la possiamo approfondire nelle interviste successive.

Io la vorrei suddividere perché da un lato vorrei parlare degli effetti del web a livello proprio dei giovani e gli adolescenti e dall’altro su quello che è la medicina fai date indotta dal web; per cui io propongo di iniziare con i giovani che sono quelli che usano maggiormente il web, i social più che altro.

La doppia faccia del web – Metalli_camente 11/5/2021

Io le annuncio che quando ero bambina sono stata traumatizzata perché mia madre mi faceva vedere Tom e Jerry solo una volta a settimana, me lo ricordo ancora, ed erano 30 minuti perlopiù interrotti dalla pubblicità.

Allora da bambina cosa ho fatto? Non potendo giustamente ammazzare mia madre, insomma volevo fare di tutto, cosa facevo? Leggevo tanto fumetti, libri, tanti tanti libri.

Adesso ho assolto mia madre dal peccato e spesso anche gli stessi medici mi chiedono “Ma tu dove hai imparato a scrivere così bene?”. Io dico che io non ho imparato, mi chiedono quale scuola ho fatto. Io rispondo che ho solo studiato medicina, non ho fatto una scuola per scrivere. Ho solo letto, letto tanto e ancora oggi nel mio tempo libero quando posso leggo libri oltre ad articoli scientifici eccetera eccetera.

La doppia faccia del web – Metalli_camente 11/5/2021

Questo mi porta a parlare del concetto di neuroplasticità. Il che vuol dire che le sinapsi, il cervello specialmente nei bambini, è sempre molto flessibile e malleabile.

Nel parlare di neuroplasticità noi parliamo di nuove connessioni nervose che possono apprendere concetti e anche comportamenti.

Prima si riteneva che la neuroplasticità ci fosse solo in età giovanile e adolescenziale però nei primi anni 2000 se visto che anche gli adulti di una certa età possono ancora avere una neuroplasticità.

Per cui più si legge oppure più si fanno calcoli matematici, più è stimolato il cervello e più è stimolata la stessa neuroplasticità.

Rivolgendoci allora al discorso del web, diceva un antropologo Rudolf Steiner se tu al bambino gli leggi una fiaba, una storia oppure il bambino stesso legge o l’adolescente legge, il bambino o l’adolescente visualizza la scena, la interpreta, ci pensa. Ma se tu il bambino o l’adolescente lo metti lì davanti a uno stimolo passivo qual’è la televisione o qual è ancora peggio il web, l’informazione viene recepita ma non viene metabolizzata.

Questo è il problema e quello che si sta vedendo adesso è molto preoccupante (e in tempi Covid figuriamoci, come diceva giustamente anche lei, il tutto è peggiorato).

La doppia faccia del web – Metalli_camente 11/5/2021

Sono aumentati in questo periodo, in questo anno abbondante gli haters sui social. Perché?

Secondo me sono persone che erano già frustrate prima e con il Covid ancora di più.

Io lo vedo anche per strada. Anche il semplice automobilista è impazzito quindi immaginiamo sui social dove si nascondono. La cosa brutta è che si nascondono dietro una tastiera, dietro un monitor e quindi pensano di essere i padroni del mondo.

 Si, perché se lei ci pensa, come ha detto giustamente, io se ho una persona davanti a me,

certe cose magari non le dico mentre in questo contesto io dico tutto, anche come io possa essere migliore amica di una persona che non ho mai visto in faccia e rivelare cosa intime che magari nemmeno rivelo al mio stesso marito.

E questa è l’interfaccia.

La doppia faccia del web – Metalli_camente 11/5/2021

Quello che purtroppo adesso si è visto nei giovani e che è emerso in psichiatria, in tutto quello che é il manuale diagnostico psichiatrico , è l’internet gaming disorder per cui questo costante essere attaccati a tutti questi videogiochi o giochi su Internet , sul web eccetera eccetera e quello che si è visto nei giovani é che se un giovane passa più di un’ora al giorno attaccato appunto a queste play (purtroppo passano molto più di un’ora al giorno, magari fosse solo un’ora) si attivano nei meccanismi cerebrali gli stessi meccanismi che si attivano nelle dipendenze ma perché poi è così è una dipendenza.

 Ma anche il semplice smartphone è diventata una dipendenza proprio perché in uno smartphone ci sono tutti i social, c’è tutto l’internet, c’è tutto il web.

Ed è proprio stato visto in studi scientifici con risonanze magnetiche ecc. ecc. che si attivano due zone in particolare nel cervello: 1 é l’insula e l’altra è il nucleus accumbens che sono le medesime zone che si attivano in tutti i casi di dipendenza e questo fa sì che tutto inizialmente Io posso passare da una dipendenza. Questo fa si che potenzialmente io posso passare da una dipendenza ad un’altra e viene meno la neuroplasticità.

Andiamo a vedere se nei prossimi decenni aumenterà anche l’incidente di Alzheimer e tutte queste malattie neurodegenerative cognitive (già ce n’è tanto di Alzheimer in giro. Le persone anziane di oggi che hanno l’Alzheimer ovviamente nella loro gioventù non c’era l’internet non c’erano i social quindi come ha detto giustamente lei figuriamoci adesso con questa dipendenza da internet, dai social)

In effetti siamo già messi male e purtroppo, se andiamo avanti così, si può solo peggiorare.

Per quello che concerne appunto la medicina, io la racconto brevemente, nel 1997 ho scritto una tesi sull’emocromatosi. Ancora mi ricordo come sono andata all’università a ricercare manualmente tutti gli articoli scientifici che voleva dire che avrò visto 300-400 riviste, studiato i titoli dell’articolo, l’ho letto ecc. ecc. ma c’ho messo mesi. Oggi con internet la stessa tesi l’avrei scritta magari in tre settimane perché abbiamo tutto ma proprio tutto a portata di mano, tutte le informazioni.

Il discorso clou è che noi dobbiamo essere in grado di ricercare e trovare queste informazioni.

E per quello che si è visto, tornando alla seconda parte dell’intervista, nella medicina fai-da-te è che molte persone (un esempio, il più banale: io ho mal di testa.) vanno su internet e cosa si è visto? Gli algoritmi di Google mi fanno vedere o l’ipotesi che sopravvaluta il problema, della serie “Oddio è un tumore al cervello” oppure l’opposta “Non è niente”.

Non c’è una via di mezzo il che vuol dire che il mio problema può essere serio e sottovalutato oppure essere banale e sopravvalutato e anche questo si è visto in tutta una serie di studi.

L’altra cosa che ho visto in tanti anni di esperienza con i pazienti, pazienti internettizzati, è che la scelta delle parole chiave che uno mette sul motore di ricerca sono influenzate dalle credenze delle persone stesse.

Per cui se io sono convinta che sulla terra ci sono gli alieni e camminano accanto a noi oppure l’estrema magrezza fa bene, oppure il vaccino Covid fa bene oppure il vaccino Covid fa male, io trovo tutto anche in base alle mie credenze.

Oppure, ancora peggio, uno è già preimpostato sulla risposta che si aspetta.

Un’altra cosa che si è vista è che le persone che hanno un piccolo acciacco, che potrebbe essere serio o poco serio, vedono 3000 integratori, 3000 ipotesi, spendono tanti soldi e non risolvono il loro problema.

Prima si diceva “L’hanno detto in TV” adesso si dice “L’ho visto su Internet”.

Poi alla fine l’internet chi è? È l’essere umano che scrive no?

È l’essere umano che scrive, è l’intelligenza artificiale che sta facendo passi da gigante ma ha certi limiti perché non ha l’intuito clinico di un bravo medico.

Magari gli algoritmi sono molto migliorati, Google Translate e tante altre cose ma l’intuito clinico in medicina non ci può essere dietro ad una piattaforma.

Qui parliamo di medicina, di salute degli esseri umani. Anche gli integratori: bisogna rivolgersi ad un esperto che non sia una cosa da leggere su Internet quindi magari al ricetta del piatto del giorno può andare ma se uno va su Internet per questioni di salute e magari assume un medicinale tot perché l’ha letto su Internet, questo non va bene.

Assolutamente. E non parliamo delle diete perché li veramente c’è di tutto, un mare!

Ci sono anche le contraddizioni su Iternet del tipo che uno dice che la pasta fa bene e l’altro che fa male. A chi credere?

Ecco perché quello che uno si è già preimpostato mentalmente influenza tanto la ricerca su Google.

La doppia faccia del web – Metalli_camente 11/5/2021

Dottoressa Ferraro come bisogna fare per fare prevenzione anche su questo argomento?

L’unica cosa da fare per i giovani (riguardo a questo argomento) è leggere tanto non da internet dai libri, cercare di tenere la mente attiva e per quello che concerne noi adulti purtroppo io non ho una soluzione.

In realtà gli adulti dovrebbero imparare a rivolgersi al professionista e qui entra in gioco un altro fattore ossia che non è sempre semplice trovare un bravo professionista. Però chi utilizza bene Internet, riesce a trovare in base al curriculum del professionista, una persona che possa essere d’aiuto.

Ai genitori non posso che consigliare di cercare di limitare il tempo che i giovani passano con questi apparecchi.

Oltretutto con giochi anche violenti (diciamolo) che inducono il giovane ad andare verso una realtà del tutto alterata.

Sempre parlando di prevenzione, mentre nel soggetto anziano si è visto che giocare con la Playstation addirittura previene problemi cognitivi, tutto cambia nel giovane.

Senza parlare dei problemi che gli smartphone provocano alla vista dopo una lunga esposizione.

E come dico sempre: Internet è l’arma a doppio taglio più potente del secolo.