Nell’ interessante libro di Naifeh KH, (autore che non sembra aver mai sentito parlare di Buteyko) Ed. B.H. Timmons R. Ley, dal titolo “Behavioural and Psychological Approaches to Breathing Disorders” (Un approccio comportamentale e psicologico verso i disordini respiratori), leggo questo interessante paragrafo:”In circostanze normali, quando il sangue ritorna ai polmoni per rifornirsi nuovamente d’ossigeno, nell’emoglobina si trova ancora circa il 73% dell’ossigeno che vi si era legato con il respiro precedente, …. ma quando c’è poca CO2 questa percentuale di ossigeno trattenuta nell’emoglobina aumenta all’84%. Ciò significa che circa un 10% in meno di ossigeno è consegnato alle cellule dei tessuti quando il modo di respirare è anormalmente rapido.”


Fa piacere vedere che un numero sempre maggiore di ricercatori, pur non conoscendo quanto Buteyko è andato ripetendo dal 1960, si sta rendendo conto che per aumentare l’ossigenazione spesso è sufficiente respirare di meno! (evitando in tal modo di dissipare troppa CO2)

-Sempre su questo argomento, riporto qui alcune righe che sembrano quasi prese dal mio libro o da un sito Buteyko. Si tratta invece della pubblicità di un prodotto che sostiene di migliorare la capacità dell’organismo di utilizzare l’ossigeno.
“IL 75% DELL’OSSIGENO INSPIRATO VIENE ESPIRATO SENZA ESSERE UTILIZZATO.
In 24 ore respiriamo in stato di riposo ben 400 litri di ossigeno che aumentano notevolmente se si esercita attività fisica. L’uomo non è in grado di sfruttare a fondo l’aria che respira. L’organismo umano è in grado di utilizzare solo circa il 25% del 21% di ossigeno contenuto nell’aria che inspiriamo. Il 75% viene espirato senza essere utilizzato- la rianimazione tramite respirazione bocca a bocca funziona proprio per questo motivo.
PIÙ L’ORGANISMO È DEBOLE O VECCHIO, MENO OSSIGENO SARÀ IN GRADO DI UTILIZZARE.
Con l’avanzare dell’età, in caso di malattie, a causa di stress, mancanza di movimento, alimentazione poco sana e per via degli agenti inquinanti presenti nell’atmosfera, l’organismo non è più in grado di utilizzare l’ossigeno in modo ottimale. A questo proposito bisogna ricordare che ognuna delle cellule del nostro organismo (se ne contano circa 60 bilioni) ha bisogno di ossigeno per produrre energia e questo ogni singolo secondo della nostra vita. L’ossigeno innesca nelle cellule fino a 1 miliardo di reazioni chimiche al secondo.
Il problema è quindi non tanto aumentare la quantità di ossigeno o la sua concentrazione, ma ottimizzare la capacità del nostro organismo di utilizzare nelle cellule l’ossigeno di cui dispone abbondantemente. Il semplice apporto suppletivo di ossigeno non può avere quindi alcun effetto benefico.
LA SOLUZIONE OTTIMALE: LA QUALITÀ RISPETTO ALLA QUANTITÀ
La soluzione consiste quindi non in un aumentato apporto di ossigeno, bensì nell’ottimizzazione dell’utilizzazione dell’ossigeno da parte dell’organismo.”
Può anche darsi che il prodotto reclamizzato porti qualche beneficio, non ho approfondito l’argomento. Quello che è sicuro è che, per ottimizzare, con ognuno dei nostri respiri, l’utilizzazione dell’ossigeno nel nostro organismo, non basta mandare giù qualche pasticca (né omeopatica-“naturale” né farmaceutica); occorre invece un riaddestramento del riflesso respiratorio automatico per far sì che l’organismo trattenga, e non disperda con una respirazione eccessiva, 24 ore su 24, la sua provvista di CO2, il che tra l’altro non costa nulla. Basta un po’ di pazienza e perseveranza!

-Un’altra notizia interessante in questo periodo di riacutizzarsi delle allergie, riguarda una piccola sperimentazione, peraltro non pubblicata su alcun periodico di prestigio ( purtroppo non vi sono molte persone interessate a far conoscere e pubblicizzare dei sistemi di guarigione che non richiedono l’acquisto di alcun prodotto-macchinario, ma solo la modifica di abitudini respiratorie). Ecco la notizia:
L’ospedale regionale di Limerick, in Irlanda, ha condotto l’anno scorso, con il prof. John Fenton, uno studio pilota con 50 asmatici sofferenti di rinite allergica, che sono stati trattati con il metodo Buteyko. Il risultato ha consentito di dimostrare una diminuzione dell’80% dei sintomi della rinite, diminuzione non venuta meno nei successivi 3 mesi in cui i partecipanti allo studio sono stati seguiti.

-Come ho messo spesso in rilievo, migliorare /ottimizzare la respirazione fa bene non solo per lßasma ma in generale, per tutta la salute dell’organismo. E’ soprattutto notevole l’ottimizzazione della circolazione del sangue, il che produce effetti benefici anche per la circolazione negli occhi e quindi per i problemi di degenerazione maculare, glaucoma ed altro. In particolare, nel Notiziario dell’ottobre 2006, scrivevo: ” un professore universitario direttore di ricerca a tribuisce il miglioramento della vista all’effetto vasodilatatore della CO2 (pur noto in campo medico da quasi cent’anni!)e al fatto che l’occhio sia “indotto con l’astuzia”, dagli inibitori dell’anidrasi carbonica, (medicine usate in caso di pressione elevata nell’occhio-glaucoma) a mantenere la sua riserva di CO2; “. . . .il dr. Sponsel ha portato avanti questa linea di ricerca dopo aver scoperto che NELLE PERSONE CHE IPERVENTILAVANO E SOFFIAVANO VIA RAPIDAMENTE LA LORO RISERVA DI CO2 SI VERIFICAVA UNA DIMINUZIONE DELLA VISTA…….i miei complimenti al dr. Sponsel che mi sembra veramente perspicace, anche se la sua scoperta non può essere ritenuta “nuova” poiché il dr. Buteyko già nel 1960 aveva osservato come la perdita di CO2 provocata dall’eccesso di respiro (iperventilazione cronica) comprometta il funzionamento di tutti gli organi, compresi gli occhi. (nel Notiziario dello scorso febbraio sono citati anche altri studi universitari sull’argomento).”
Ricevo ora, su questo argomento, la seguente testimonianza, il cui autore mi ha gentilmente autorizzata a pubblicare sia il suo nome che il suo indirizzo e-mail:
“Fu durante una visita oculistica aziendale nel 2004 che ho scoperto di avere la pressione degli occhi elevata (circa 22 mmHg in ciascun occhio).
Da allora ho iniziato a ripetere misurazioni di pressione periodicamente (con frequenza annuale) e a fare l’esame del campo visivo in quanto la pressione alta può causare danni al nervo ottico, in particolare può trasformarsi in una malattia conosciuta come Glaucoma.
L’anno scorso ho comprato il libro “Attacco all’asma e non solo” della dott.sa Ferraro e ho iniziato a seguire i vari consigli e gli esercizi descritti, per mettere in pratica il metodo Buteyko. Il motivo principale che mi ha spinto ad acquistare il libro, è stato il fatto che io ho sempre sofferto di allergia e asma e quindi il titolo del libro mi ha molto interessato. Ora nonostante il libro non può sostituire la frequenza di un corso ad uso proprio, io ho ottenuto molti benefici dalla sola lettura del libro: l’asma si è ridotta e l’allergia si è limitata a qualche sporadico starnuto.
A dicembre ho rieseguito la visita oculistica per la misura della pressione oculare e con mia grande sorpresa, dopo 5 anni di pressione alta, ho appreso con estremo piacere che la mia pressione si è abbassata a 16 mmHg in un occhio e 17 mmHg nell’altro.
Dopo tutti questi risultati mi sono avvicinato di più al metodo, seguendo prima un corso ad uso proprio tenuto dalla dott.sa Ferraro e ora sto cercando di diventare un istruttore Buteyko attraverso dei corsi mirati tenuti sempre dalla dott.sa Ferraro.
Se avete qualche problema di salute, il mio consiglio è di provare a vedere se può essere risolto con Buteyko, magari contattando un buon istruttore.
Grazie per l’attenzione,
Salvatore La Terra – slaterra@gmail.com”
Concludo con i migliori auguri di Buona Pasqua!
(Fiamma Ferraro)

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