Buongiorno a tutti. Spero che in questo periodo di vacanze vi stiate rilassando e riposando, e come vedete mi riposo anch’io e lavoro di meno, e invece di scrivere il solito Notiziario mensile scrivo un solo Notiziario per luglio /agosto!

-Tra le varie letture estive ho appena finito di leggere un articolo interessante pubblicato su Rejuvenation Research (Ricerca sul ringiovanimento) Vol.10, nr.2-2007, scritto dal medico Arkadi F. Protokov, dal titolo “Exploring overlooked natural mitochondria-rejuvenative intervention. The puzzle of bowhead whales and naked mole rats”, in cui e’ esaminato il motivo per cui certi tipi di balene e talpe vivono molto di piu’ di altri animali di specie analoghe e comparabili (circa 200 anni le balene e 28 anni le talpe–8 volte piu’ dei topi di analoghe dimensioni),e non si ammalano di tumori.
Con grande dovizia di riferimenti a studi e sperimentazioni, l’autore conclude che il motivo di questa longevita’ e salute e’ da ricercare nelle condizioni di vita di questi animali, e cioe’, oltre ad altri fattori, alle condizioni di IOR (riduzione intermittente di ossigeno), e di ipercapnia (eccesso di anidride carbonica), anch’essa intermittente, causata nelle balene dalle immersioni sott’acqua, e nelle talpe dalle permanenze in cunicoli con poco ossigeno e molta anidride carbonica. La carenza intermittente di ossigeno, a differenza di quella permanente, mette infatti in moto, come osserva Protokov, delle rapide strategie di compensazione nell’organismo che pertanto, quando torna in condizioni di ossigenazione normale, e’ divenuto piu’ forte e resistente. Quanto all’ipercapnia (eccesso di CO2), Protokov scrive che “L’ipercapnia in vivo protegge contro gli effetti dannosi dell’ ischemia o ipossia (mancanza di ossigeno), il che e’ noto da decenni nella pratica clinica…Sono stati ipotizzati vari meccanismi per spiegare il ruolo protettivo dell’anidride carbonica in vivo. Uno dei piu’ significativi sembra essere costituito dalla stabilizzazione del complesso ferro-transferrina, il che previene il coinvolgimento di ioni di ferro nell’avvio di reazioni di radicali liberi”:
Questo articolo non e’ che una delle innumerevoli dimostrazioni di quanto sia errata/semplicistica la comune percezione dell’ossigeno nel ruolo del “buono” e della anidride carbonica nel ruolo del “cattivo”; e di quanto vi sia ancora da ricercare sull’argomento.

-Uno dei problemi nei quali vedo, con il metodo Buteyko, dei successi impressionanti nei miei pazienti, e’ quello dell’ansia/attacchi di panico. Ne ho parlato spesso in questo Notiziario, ed ora vorrei aggiungere la citazione di un ulteriore, non recentissimo articolo, che si aggiunge al gran numero di articoli sulla responsabilita’ dell’iperventilazione in questo disturbo; ed il metodo Buteyko e’ appunto diretto ad eliminare l’iperventilazione (eccesso di respiro).
L’articolo, dal titolo “Anxiety, Respiration and Cerebral Blood Flow: Implications for Functional Brain Imaging” (di Nicholas D. Giardino, Ph.D., Seth D. Friedman, Ph.D., and Stephen R. Dager, M.D-Departments of Radiology, Psychiatry and Bioengineering, University of Washington School of Medicine Seattle, WA, pubblicato su Compr Psychiatry. 2007 ; 48(2): 103–112.) conclude che “I pazienti con attacchi di panico sono tipicamente in condizioni di iperventilazione cronica, di instabilita’ respiratoria con frequenti sospiri, anche nei periodi in cui gli attacchi di panico sono assenti. Una iperventilazione di lunga durata causa una notevole riduzione del flusso di sangue nel cervello, ma anche un singolo sospiro puo’ produrre una diminuzione di 1-3 mm Hg nella CO2 (anidride carbonica), diminuzione sufficiente per far diminuire il flusso di sangue nel cervello. “ Attenzione quindi; niente sospiri (meglio sorridere) e se vi capita di sospirare o di sentire che si avvicina un attacco di panico, fate subito dopo qualche minuto di esercizi di respirazione Buteyko.

-Ed ora, una notizia interessante per chi soffre di problemi bronchiali-polmonari cronici ostruttivi: (COPD). Una nuova ricerca condotta dalla prestigiosa, Johns Hopkins School of Medicine pubblicata sull’ American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine indica che una sostanza naturale contenuta, tra l’altro, anche nei broccoli, il sulforafano, porta a miglioramenti in chi soffre di questa malattia, agendo sui meccanismi di antiossidazione.
Sembra quindi comunque utile mangiare broccoli, che oltretutto sembrano svolgere anche un’azione favorevole su una serie di problemi di salute, tra cui alcuni squilibri ormonali femminili e pressione elevata.

-Continuano le discussioni interminabili sull’opportunità o meno di seguire una dieta vegetariana. E’ noto che Buteyko consigliava non solo di “respirare poco” ma anche di “mangiare poco, e niente carne” già nel 1960, quando questa tematica non era molto discussa ed in genere i medici consigliavano di mangiare carne, per diventare/restare forti. Un recente studio, importante per il numero di partecipanti e per durata, sembra ora dare ragione a Buteyko. L’università di Oxford, al termine di uno studio durato 12 anni, su 61.000 persone, ha riscontrato che le percentuali di tumori erano state del 3,7 % tra i vegetariani che mangiavano un po’ di pesce, del 4% tra i vegetariani, e del 6,8 % tra i carnivori. A prima vista le differenze nelle percentuali non sembrano elevate, ma se si considera il numero dei partecipanti, queste differenze percentuali portano ad una differenza considerevole nei numeri assoluti. Godetevi quindi, ora al mare, il buon pesce fresco, e ci risentiamo dopo le vacanze!

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