Allergie. La primavera sta per iniziare, anche se in realtà finora non ce ne stiamo quasi accorgendo; con la primavera si avvicinano anche molte allergie, il che suscita preoccupazione in molti asmatici-allergici ( spesso i due problemi si presentano insieme).e tanto per metterci di “buon umore”, le previsioni ci dicono che quest’anno vi sarà nell’aria una concentrazione particolarmente elevata di pollini vari. Niente paura! Se, con gli esercizi Buteyko, ci abituiamo a “respirare di meno” allora inaliamo meno aria, e quindi anche una quantità minore di pollini J. Ovviamente scherzo, ma non troppo! Non troppo, perché, anche se non vi è sull’argomento alcuna “sperimentazione clinica in doppio cieco”, è semplicemente una questione di logica: se con 10 litri al minuto di aria atmosferica inaliamo una certa quantità di pollini, con 6 litri al minuto ne inaliamo poco più della metà, e la quantità di sostanze alle quali siamo allergici, anche se non è il fattore determinante, aggrava il problema. Inoltre come i lettori di questo Notiziario già sanno, diminuendo la quantità d’aria che inaliamo al minuto non diminuisce certo la quantità di ossigeno che raggiunge i nostri tessuti ma anzi, paradossalmente, questa quantità aumenta! Inoltre, con l’ottimizzazione della respirazione si ottiene, anche se dopo un periodo più lungo, un miglioramento del funzionamento del sistema immunitario, con l’attenuazione delle reazioni allergiche nei confronti di numerosi pollini. Nel frattempo (il riassestamento del sistema immunitario non si verifica dall’oggi all’indomani: ci vuole un po’ di pazienza) ci sono varie terapie di supporto che possono essere adottate: vi sono vari preparati, omotossicologici e fitoterapici da consigliare (in base ad un esame individualizzato della situazione). Inoltre, un approccio che negli ultimi tempi mi ha dato i migliori risultati è quello della microimmunoterapia, abbinato alla terapia chelante (sulla terapia chelante ved. I miei articoli sui nr. 40 e 41 di Scienza e Conoscenza)

Inquinamento ambientale. Quanto ho sopra osservato in merito alle allergie ai pollini vale purtroppo anche per le varie sostanze tossiche ormai contenute nell’aria che respiriamo. I livelli di residui tossici immessi nell’aria dai sette miliardi di persone che, al giorno d’oggi, in buona parte viaggiano in aereo ed in macchina ecc.ecc., hanno raggiunto proporzioni veramente allarmanti; neppure sulle vette delle montagne siamo ormai al riparo dai fumi delle centrali energetiche cinesi; e più che per la CO2 vi sarebbe da preoccuparsi per ben altre sostanze (dal mercurio al metano ecc.) E, secondo certi rapporti, anche l’aria nella case, dati i detersivi e vari prodotti usati, contenenti altre sostanze tossiche, sarebbe di qualità a volte ancor peggiore di quella che si respira nelle strade. Che fare? Per quanto riguarda l’aria nelle nostre case abbiamo una certa possibilità di controllo, scegliendo in modo oculato i detersivi e vari prodotti che usiamo (ved. I miei articoli sopra citati) mentre per l’aria fuori di casa purtroppo non possiamo fare molto. Anche per preservare l’ambiente dovremmo tuttavia cercare di dare il nostro contributo (ved. ad es. l’azione lodevole di alcune associazioni, come il “progetto Aurora”- www.progetto-aurora.it ). Le varie tossine contenute nell’aria aggravano i problemi di chi già soffre di allergie respiratorie. Tuttavia i due problemi sono del tutto diversi: la reazione di rigetto contro pollini e sostanze naturali provenienti da piante è infatti un sintomo di un sistema immunitario iper-reattivo, mentre quanto alle reazioni nei confronti delle tossine artificiali con le quali dobbiamo confrontarci, una reazione di rigetto indicherebbe anzi che il nostro organismo funziona bene nel cercare di respingere queste tossine del tutto innaturali. Che fare? Anche qui viene spontaneo osservare che, respirando di meno ed introducendo quindi meno aria, introduciamo dentro di noi un quantità inferiore di tossine. La situazione è tuttavia in questo caso ben diversa in quanto a volte “l’eccesso di respiro” è causato anche dal tentativo dell’organismo di liberarsi da un eccesso di sostanze tossiche con le quali si deve confrontare. Numerose sostanze tossiche (e parlando di sostanze tossiche, come i lettori sanno, non mi riferisco certo alla CO2 ma a ben altre sostanze!) vengono espulse infatti anche con l’aria espirata. Come avevo messo in rilievo nella relazione che avevo tenuto nell’estate del 2011 in Canada, rappresentando l’Italia ad un congresso di istruttori Buteyko provenienti da tutto il mondo, a volte respiriamo più della quantità giusta e fisiologica di aria anche perché ci stiamo confrontando con sostanze tossiche che l’organismo vuole espellere anche con l’aria. Ci troviamo quindi di fronte ad una reazione difensiva che tuttavia, analogamente a quanto può accadere per le infiammazioni croniche, può causare un circolo vizioso (respirando molto esaliamo bensì anche una maggior quantità di sostanze tossiche ma tuttavia, con l’eccessiva perdita di CO2, viene compromessa l’ossigenazione dei tessuti e la buona circolazione. In questi casi, occorre quindi agire su due fronti contemporaneamente: da una parte cioè bisogna cercare di acquisire buone abitudini respiratorie, diminuendo gradualmente la quantità d’aria respirata al minuto, ma dall’altra occorre anche cercare di espellere-diminuire, con i vari rimedi propri della terapia chelante, il carico di tossine che con gli anni si è accumulato nel nostro organismo. Sull’argomento, al giorno d’oggi di vitale importanza, sto finendo di scrivere in questi giorni il libro che vi avevo preannunciato.

Galina Schatalova, la “dr. Buteyko” del mangiare. E’ morta poco più di un anno fa, a 95 anni (e fino a poco prima della morte si recava in “escursioni” sulle montagne del Kazakistan ed in deserti asiatici) la neurochirurga russa Galina Schatalova che, in relazione ad una alimentazione sana ha svolto, a mio avviso, un ruolo che può essere paragonato a quello svolto dal dr. Buteyko in relazione al respiro. E’ verissimo che i benefici del “mangiare di meno” per la salute e longevità sono già noti a tutti, (sull’argomento vi sono migliaia di libri) mentre quelli del “respirare di meno” purtroppo non lo sono ancora, ma le argomentazioni della dr. Schatalova, che ho letto nel suo libro nella traduzione tedesca (non credo sia ancora uscita una traduzione italiana) dal titolo “Wir fressen uns zu Tode” (Ci “abboffiamo” a morte) sono veramente impressionanti. Una della cause principali che ci inducono a mangiare troppo, osserva la dr. Schatalova, è il fatto che gli alimenti al giorno d’oggi sono talmente poveri di vitamine, minerali e varie altre sostanze di cui abbiamo assolutamente bisogno per sopravvivere che l’organismo, nella sua saggezza, percepisce una continua fame e continua a mangiare anche quando ha largamente superato il numero ottimale di calorie, alla ricerca della quantità minima di elementi vitali di cui ha bisogno. E’ pertanto indispensabile, quando si intraprende una dieta dimagrante, prendere contemporaneamente gli integratori “giusti”. Inoltre la dr. Schatalova, pur non menzionando espressamente il suo coetaneo e compatriota K. Buteyko, dà a quanto pare per evidenti e scontati i concetti da lui messi in luce e, tra le conseguenze negative per la salute provocate dal “mangiare troppo” menziona anche il fatto che una delle conseguenze dell’eccesso di cibo consiste appunto nel “respirare troppo” e, come gli esperti “buteykiani” già sanno, anche il dr. Buteyko aveva messo in luce come l’eccesso di cibo sia appunto una delle cause che provocano l’eccesso di respiro. Ciò conferma che, quando si cerca di acquisire migliori abitudini respiratorie occorre agire su più fronti, cercando di eliminare i vari fattori ed abitudini negative che spesso ostacolano il progresso nel riaddestramento respiratorio.

La carbossiterapia — Sull’ultimo numero, del 15 marzo, del settimanale di medicina popolare “Viversani” è uscito ancora un articolo intitolato “Ferma il tempo con la carbossiterapia”. Nell’articolo si osserva, tra l’altro, che “le iniezioni di CO2 provocano vasodilatazione, il che vuol dire un maggior afflusso di sangue, che dà l’impulso all’organismo a produrre più quantità di ossigeno”. In molte passate edizioni di questo Notiziario ho parlato della carbossiterapia; da ultimo nel notiziario dell’ottobre scorso, in cui riportavo quanto avevo scritto sull’argomento quasi 10 anni fa, e cioè: “L’inserto “Salute” di “La Repubblica” in un articolo dal titolo “L’anidride carbonica che ridona la linea”, decanta i benefici della carbossiterapia, che nelle beauty-farms francesi è utilizzata, con microiniezioni, per curare vari problemi, dalla cellulite alle alterazioni del microcircolo, dalle flebopatie agli accumuli di adipe. L’anidride carbonica, si legge, agisce come una microscopica “pompa” che spinge il sangue nel labirinto dei capillari. …. A quanto pare l’uso dell’anidride carbonica per fini estetici si sta sempre più diffondendo anche in Italia …, questo tipo di terapia è usato anche per numerose altre finalità mediche: dalla cefalea cronica ai problemi di circolazione, dal tinnito ai dolori alle articolazioni, dalle neurodermiti alle ulcerazioni. …” Come osservavo, e come non posso che ripetere, più che agire con iniezioni su parti limitate del corpo è utile, per la buona ossigenazione e circolazione in tutto l’organismo, trattenere la giusta quantità di CO2, evitando di dissiparla con una respirazione eccessiva. Tuttavia, in certi casi può in effetti essere utile realizzare, tramite iniezioni, una concentrazione più elevata di CO2, limitatamente ad alcune zone ristrette del corpo, e ciò non solo per fini estetici ma anche per la rimarginazione di ferite, ulcere croniche ed altri problemi di carattere tipicamente locale. Concludo augurando a tutti i lettori una Buona Pasqua !!! *********

 

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