Veleni ambientali, respiro e terapia chelante Terapia chelante E’ stato pubblicato (aprile 2014) dalla Macrolibri il mio nuovo libro sulla terapia chelante.

Riporto qui una delle considerazioni che nel libro scrivo in relazione al nesso tra iperventilazione/problemi di respiro ed inquinamento dell’aria/opportunità di una terapia chelante, diretta a diminuire il carico di tossine che, nel nostro ambiente inquinato, si accumulano, in maggiore o minore misura, praticamente in tutti noi. (ved. www.gruppomacro.com/prodotti/terapia-chelante ) : “Le intossicazioni croniche da metalli tossici vanno mano nella mano con l’iperventilazione cronica, potenzialmente innescando mecca­nismi nocivi per la salute che si auto-alimentano. Essenzialmente, i nostri polmoni, nel tentativo di proteggere l’organismo umano, espellono parte delle sostanze nocive presenti nell’aria, tra cui i me­talli tossici. Il polmone, infatti, è spesso il primo organo con il quale vengono in contatto diretto queste sostanze non gradite; i metalli tossici irritano la gola, la trachea ed il tessuto polmonare. Nel tenta­tivo di liberarsi da queste tossine cosa accade? Si respira di più e più velocemente per “cacciare fuori”, espirando, queste sostanze dan­nose, e quindi si iperventila. Entra quindi in scena il meccanismo del cane che si morde la coda: l’aria è intrisa di metalli tossici; nel tentativo di espellerli sì iperventila, iperventilando entra nei polmo­ni ancora più aria e quindi ancor più metalli tossici e si verificano anche altri effetti fisiologici nocivi causati dall’iperventilazione….. La prossima volta che vi trovate a camminare tra i tubi di scap­pamento di macchine o bus, fate caso alla sensazione fastidiosa che percepite in gola e osservate il vostro respiro… non è vero che diventa più rapido e affannato? Molte persone iperventilano cro­nicamente anche perché sono cronicamente intossicate da metalli. Una terapia chelante e un riaddestramento respiratorio mirato a ridurre l’iperventilazione non possono che potenziarsi a vicenda e dovrebbero procedere di pari passo”

-Inquinamento dell’aria, iperventilazione ed asma.
Nel Notiziario del mese scorso ho parlato del nesso tra iperventilazione ed intossicazione da metalli e varie sostanze tossiche; il nostro ambiente  purtroppo diventa ogni giorno più inquinato, e nel mio ultimo libro,  appena pubblicato dalla Macroedizioni  (ved. www.gruppomacro.com/prodotti/terapia-chelante ) ho esaminato a fondo  la tematica, indicando alcune terapie e mezzi per disintossicarci e far fronte a questo problema. Vari studi hanno in particolare messo in rilievo il nesso tra inquinamento atmosferico (presente in maggior misura nelle grandi città) e l’aumento dei casi di asma, in particolare nei bambini.Cito qui solo alcuni di questi studi: Traffic-related air pollution correlates with adult-onset Asthma among never-smokers. 2009 ThoraxChildhood incident Asthma and traffic-related air pollution at home and school. 2010 Environmental health perspectives   Effect of early life exposure to air pollution on development of childhood asthma. 2010 Environmental health perspectives  Indoor air pollution and childhood asthma: variations between urban and rural areas. 2010 Indoor airTraffic-related air pollution and the development of Asthma and allergies during the first 8 years of life. 2010 American journal of respiratory and critical care medicineOutdoor air pollution and Asthma in children. 2011 The Journal of Asthma : official journal of the Association for the Care of Asthma.                           

Uno dei meccanismi attraverso i quali l’inquinamento dell’aria provoca un aumento dei casi di asma è a mio avviso  anche il fatto  (purtroppo raramente messo in rilievo negli studi che insistono più che altro sull’effetto irritante delle tossine su gola e vie respiratorie)  che l’aria inquinata induce ad iperventilare, nel tentativo di espellere in maggiore quantità le tossine inalate. In questi casi, come ho accennato nel Notiziario del mese scorso, non si riesce, solamente con gli esercizi Buteyko, a “respirare di meno” se non in minima misura, e si crea un circolo vizioso in base al quale si respira di più per espellere le tossine inalate, ma in questo modo si inala anche di più e quindi si introduce nuovamente una maggiore quantità di tossine. Occorre agire quindi su due fronti: quello dell’attenuazione dell’iperventilazione ma anche quello della diminuzione, con terapie chelanti, del carico di tossine presenti nell’organismo.

Articolo sulla Terapia Chelante

Spero che, come si fa in genere nelle vacanze, abbiate avuto il tempo di rilassarvi e di fare delle buone, interessanti letture. Tra queste, spero che abbiate letto anche la seconda puntata del mio articolo sulla terapia chelante, pubblicato sull’attuale numero di Scienza e Conoscenza (nr. 41). Se non l’avete letto, questo è il link: http://www.scienzaeconoscenza.it/articolo/terapia-chelante-come-funziona-effetti.php .
Mi convinco sempre di più che, dopo aver messo a posto il proprio modo di respirare, preoccuparsi di eliminare i metalli pesanti e le varie tossine ambientali che tutti accumuliamo, è la misura più importante da prendere per restare/tornare in buona salute, e sull’argomento sto scrivendo un libro. Vi terrò al corrente!

Metalli pesanti ed altre tossine

Mio articolo sull’ultimo numero di “Scienza e Conoscenza”:….. Nel Notiziario dello scorso settembre vi avevo riferito in merito al mio intervento, in rappresentanza dell’Italia, al Convegno di istruttori Buteyko in Canada presso l’Università di Toronto, in cui avevo approfondito il nesso tra iperventilazione-Buteyko ed avvelenamento dell’organismo da metalli pesanti ed altre tossine;(ved. http://buteykoeducators.org/content.aspx?page_id=87&club_id=174916&item_id=182035).

Il livello di inquinamento ambientale che ormai ha raggiunto dimensioni più preoccupanti che mai, è uno dei fattori principali che causano o aggravano una serie di problemi di salute, in rapido aumento negli ultimi decenni.

Come scrivevo nel Notiziario del settembre 2011:”Uno degli ostacoli che più frequentemente impediscono il conseguimento di successi significativi con il metodo Buteyko è appunto uno stato di forte presenza di veleni nell’organismo…… In questi casi è pertanto opportuno, prima ancora di iniziare gli esercizi Buteyko, mettere in atto delle misure di terapia chelante/ disintossicante.”

Il modo di respirare è uno dei fattori più importanti per la salute ma oltre al modo di respirare occorre pensare anche a vari altri fattori, tra i quali l’alimentazione sana ed il cercare di evitare alcune delle tossine purtoppo oggi molto diffuse nell’ambiente che ci circonda.

Se, mentre si pensa a rieducare il respiro con Buteyko si beve acqua con arsenico e piombo i risultati che si raggiungeranno non saranno quelli ottimali.

Può sembrare che, parlando di arsenico io voglia fare un esempio “paradossale” ed estremo ma purtroppo è tutt’altro che raro assumere queste sostanze con l’acqua del rubinetto, sia a causa di vecchie tubature, sia a causa di terreni contaminati.

Mi fa piacere quindi poter annunciare che nel numero di”Scienza e Conoscenza” n.40, appena uscito (ved. http://www.scienzaeconoscenza.it/data/newsletter/scienza_e_conoscenza_n_40.htm?idn=452&idx=0&idlink=2) è pubblicata la prima parte dell’articolo che ho scritto sull’inquinamento ambientale, su alcune importanti misure di difesa e prevenzione e sulla terapia disintossicante-chelante, al giorno d’oggi opportuna per tutti.
Consiglio vivamente di leggere questo articolo (non solo perché l’ho scritto io :-)) ma perché si tratta effettivamente di un argomento al quale andrebbe dedicata la massima attenzione, e che viene ancora troppo spesso ignorato anche in campo medico!

Inquinamento e veleni

In vari numeri di questo Notiziario negli anni scorsi avevo messo in guardia contro sostanze tossiche contenute in molti prodotti usati per la pulizia personale e della casa, ed in altri oggetti di uso comune . Ora finalmente anche la Commissione europea ha deciso di mettere al bando gradualmente in tutta l’Ue, entro i prossimi tre-cinque anni, sei sostanze chimiche cancerogene, tossiche per la riproduzione, persistenti o bioaccumulative che sono largamente usate in prodotti di consumo quali i deodoranti per ambienti, detersivi e detergenti, ammorbidenti per bucato, vernici, materiali sostitutivi del cuoio e della pelle per borse, scarpe e libri, colle e adesivi, materiali tessili, gomma, inchiostro per stampanti, nonché tappezzerie per case e automobili, ed altro. I veleni incriminati sono gli ftalati Dehp (di-2-etilesil), Bbp (ftalato benzilico butilico) e Dbp (ftalato dibutilico), più altre tre sostanze: musk xylene(5-ter-butyl-2,4,6-trinitro-m-xylene), Mda (4,4′-diamminodifenilmetano), Hbccd (esabromociclododecano).
Peccato che per il ritiro di queste sostanze sia previsto un periodo di 3-5 anni, durante i quali potremo dunque continuare tranquillamente ad avvelenarci!
Come ho scritto anche nella seconda edizione del mio libro, “Attacco all’Asma.. e non solo”, vivendo nell’ambiente attuale, siamo tutti più o meno “inquinati”. Il metodo Buteyko, portando ad un miglior funzionamento di fegato e reni e ad una migliore circolazione, aiuta a disintossicarsi ma nei casi più pronunciati può essere utile una terapia chelante di supporto. In alcune persone l’eccesso di respiro è abbinato all’accumulo di veleni che portano ad una disfunzione nelle cellule e ad una loro scarsa ossigenazione. In alcuni casi di persone molto “avvelenate”, prima ancora di procedere al riaddestramento del respiro con Buteyko, potrebbe essere utile una cura disintossicante/chelante. In questo modo, oltre a poter eseguire più facilmente gli esercizi Buteyko si evita anche che con l’eliminazione delle tossine, magari a volte molto rapida, provocata dal miglioramento del respiro, si producano delle crisi di disintossicazione troppo acute.

Inquinamento ed eccesso d’igiene

La terapia chelante e la terapia elmintica ……Si moltiplicano le notizie allarmanti sui veleni dai quali siamo sempre più circondati: basta pensare all’acqua all’arsenico ed alle uova/carne/latte alla diossina in Germania. Come ho messo spesso in rilievo, il respiro è uno dei fattori più importanti –se non il più importante- per la salute ma non è l’unico. Vi è sempre tutta una serie di fattori da considerare e non si può pensare che sia possibile, grazie al metodo Buteyko, stare bene anche se si beve acqua all’arsenico! Respirare bene aumenta indubbiamente anche in questi casi la nostra resistenza e capacità di disintossicazione che tuttavia, se l’arsenico o altri veleni sono troppi, ha dei limiti. Il metodo Buteyko ha comunque anche in questi casi una importante funzione di allarme: se, pur facendo bene e con perseveranza gli esercizi, non si riesce in tempi ragionevoli a migliorare il modo di respirare, spesso il motivo è da ricercare nella presenza di veleni depositati nell’organismo.
Nel 2003 avevo studiato ed approfondito in Germania la terapia chelante (diretta appunto ad eliminare dall’organismo i depositi di mercurio, metalli pesanti ed altri veleni); si tratta della terapia che, insieme a quella riguardante il miglioramento del modo di respirare, ho raccomandato con la frequenza maggiore nei miei ultimi 7 anni di pratica medica (sto scrivendo un libro sull’argomento). Siamo veramente alle prese, nel nostro ambiente, con un numero di agenti tossici di dimensioni preoccupanti.
Mentre la “sporcizia” chimica che ci circonda non ci allarma quanto dovrebbe, l’atteggiamento è invece diverso nei confronti della “sporcizia naturale”, con la quale abbiamo convissuto per secoli. Molti sono terrorizzati dall’idea del minimo contatto con germi e terriccio e lavano/disinfettano quasi ossessivamente tutti gli oggetti con i quali entrano in contatto. Anche in questo, come in altri campi, vale la raccomandazione di trovare la giusta misura!
Già in altre edizioni del Notiziario avevo accennato alla teoria dell’”eccesso di igiene” quale causa del grande aumento dei casi di asma, allergie e malattie autoimmuni. In base a questa teoria, per migliaia d’anni il sistema immunitario umano si è sviluppato in condizioni di stretto contatto con il terreno e le varie sostanze (germi, vermi, residui vari ecc.) in esso contenute. L’uomo moderno invece compra alimenti, lavati e disinfettati, nel supermercato; i bambini non giocano quasi più nei campi e prati ma in casa o in cortili asfaltati; mancherebbe quindi al sistema immunitario umano, in base a questa teoria, la possibilità di confrontarsi ed allenarsi tramite il contatto con la “sporcizia” naturale alla quale era abituato, e ciò porterebbe ad un suo sviluppo e funzionamento non ottimale .
Nell’ambito di questa teoria sta nascendo la “terapia elmintica” ( con prodotti ricavati da vermi), ed una ditta tedesca ha messo a punto, contro le allergie, dei medicinali contenenti appunto dei residui elmintici, già prodotti ed in vendita in Tailandia.
Anche se impiego da tempo, con ottimi risultati, dei medicinali provenienti dal regno animale, come api, formiche, ed in particolare ragni, scorpioni e serpenti (elaborati con determinate procedure ed usati in Germania da decenni), per quanto riguarda la terapia elmintica mi sembra che i risultati, e soprattutto l’innocuità, non siano ancora sufficientemente provati e mi sembra preferibile aspettare che si concludano le ulteriori sperimentazioni in corso in Germania.

Tiroide, mercurio ed altri problemi

Nel quadro dell’equilibrio ormonale riveste particolare importanza la tiroide, dato l’aumento esponenziale di problemi riguardanti la tiroide ai quali assisto nella mia attività medica; l’ipotiroidismo è tra l’altro un problema sottodiagnosticato (ved. sull’argomento quanto scrivo nell’articolo dedicato Tinnito che trovate nella sezione “Patologie” di questo sito)
Rivestono un ruolo particolare, in relazione al funzionamento della tiroide, i fattori inquinanti con i quali nell’ambiente moderno ci troviamo alle prese, tra i quali soprattutto il mercurio.

Nello scorso numero del Notiziario criticavo il ritiro dal commercio delle vecchie lampadine, colpevoli di contribuire all’aumento di CO2 nell’aria, e la loro sostituzione con lampade che, oltre a non far bene agli occhi (ved. www.agopunturaocchi.it ) contengono mercurio.

Vedo oggi, sul numero del 12 marzo del rinomato periodico tedesco “Der Spiegel” (e la Germania è sempre stata all’avanguardia nella tematica ambientale), lo stesso tipo di critica: ognuna di queste nuove lampadine contiene fino a 5 mg. di mercurio. Il mercurio è una sostanza che evapora a già a temperatura ambiente e, come osserva il prof. Zoelner del laboratoria di chimica analitica di Delmenhorst “il mercurio respirato arriva al cervello ed ogni infinitesimale quantità di mercurio rende il cervello un po’ meno efficiente”, per non parlare, continua Der Spiegel, dei pericoli quando una di queste lampadine si rompe, e del problema dell’accumulo di mercurio nei rifiuti contenenti queste lampadine.
Sui problemi neurologici come autismo, depressioni ed altri, attualmente in una fase di forte aumento, influiscono peraltro numerosi fattori, dei quali parlerò più a fondo nel prossimo Notiziario

Inquinamento ambientale

Quanto ho sopra osservato in merito alle allergie ai pollini vale purtroppo anche per le varie sostanze tossiche ormai contenute nell’aria che respiriamo. I livelli di residui tossici immessi nell’aria dai sette miliardi di persone che, al giorno d’oggi, in buona parte viaggiano in aereo ed in macchina ecc.ecc., hanno raggiunto proporzioni veramente allarmanti; neppure sulle vette delle montagne siamo ormai al riparo dai fumi delle centrali energetiche cinesi; e più che per la CO2 vi sarebbe da preoccuparsi per ben altre sostanze (dal mercurio al metano ecc.)

E, secondo certi rapporti, anche l’aria nella case, dati i detersivi e vari prodotti usati, contenenti altre sostanze tossiche, sarebbe di qualità a volte ancor peggiore di quella che si respira nelle strade.

Che fare?

Per quanto riguarda l’aria nelle nostre case abbiamo una certa possibilità di controllo, scegliendo in modo oculato i detersivi e vari prodotti che usiamo (ved. I miei articoli sopra citati) mentre per l’aria fuori di casa purtroppo non possiamo fare molto.

Anche per preservare l’ambiente dovremmo tuttavia cercare di dare il nostro contributo (ved. ad es. l’azione lodevole di alcune associazioni, come il “progetto Aurora”- www.progetto-aurora.it ).

Le varie tossine contenute nell’aria aggravano i problemi di chi già soffre di allergie respiratorie. Tuttavia i due problemi sono del tutto diversi: la reazione di rigetto contro pollini e sostanze naturali provenienti da piante è infatti un sintomo di un sistema immunitario iper-reattivo, mentre quanto alle reazioni nei confronti delle tossine artificiali con le quali dobbiamo confrontarci, una reazione di rigetto indicherebbe anzi che il nostro organismo funziona bene nel cercare di respingere queste tossine del tutto innaturali.
Che fare? Anche qui viene spontaneo osservare che, respirando di meno ed introducendo quindi meno aria, introduciamo dentro di noi un quantità inferiore di tossine. La situazione è tuttavia in questo caso ben diversa in quanto a volte “l’eccesso di respiro” è causato anche dal tentativo dell’organismo di liberarsi da un eccesso di sostanze tossiche con le quali si deve confrontare. Numerose sostanze tossiche (e parlando di sostanze tossiche, come i lettori sanno, non mi riferisco certo alla CO2 ma a ben altre sostanze!) vengono espulse infatti anche con l’aria espirata. Come avevo messo in rilievo nella relazione che avevo tenuto nell’estate del 2011 in Canada, rappresentando l’Italia ad un congresso di istruttori Buteyko provenienti da tutto il mondo, a volte respiriamo più della quantità giusta e fisiologica di aria anche perché ci stiamo confrontando con sostanze tossiche che l’organismo vuole espellere anche con l’aria. Ci troviamo quindi di fronte ad una reazione difensiva che tuttavia, analogamente a quanto può accadere per le infiammazioni croniche, può causare un circolo vizioso (respirando molto esaliamo bensì anche una maggior quantità di sostanze tossiche ma tuttavia, con l’eccessiva perdita di CO2, viene compromessa l’ossigenazione dei tessuti e la buona circolazione.
In questi casi, occorre quindi agire su due fronti contemporaneamente: da una parte cioè bisogna cercare di acquisire buone abitudini respiratorie, diminuendo gradualmente la quantità d’aria respirata al minuto, ma dall’altra occorre anche cercare di espellere-diminuire, con i vari rimedi propri della terapia chelante, il carico di tossine che con gli anni si è accumulato nel nostro organismo. Sull’argomento, al giorno d’oggi di vitale importanza, sto finendo di scrivere in questi giorni il libro che vi avevo preannunciato.

Metalli tossici e terapia chelante

Il 23 febbraio ho tenuto una Conferenza su “intossicazione cronica da metalli pesanti”, nell’ambito di un evento, con relatori di fama, organizzato da “Progetto Aurora”, ( una “associazione di promozione sociale che si occupa dei problemi di salute cronici, poco conosciuti o trascurati dalla medicina convenzionale, ma che affliggono sempre con maggiore frequenza un elevato numero di persone “) a Marina di Scarlino, presso la Sala Meeting, Galleria Commerciale, Porto turistico, Località Puntone (Grosseto). Per maggiori informazioni ved. www.progetto-aurora.it info@progetto-aurora.it, tel. 3666298028

La qualità dell’aria influisce anche sulle allergie alimentari. Importanza della disintossicazione/terapia chelante

I bambini residenti in citta’ sono piu’ soggetti a contrarre allergie di quelli che vivono in campagna. E’ la conclusione a cui e’ giunto uno studio condotto da medici della Northwestern University di Chicago guidati dal pediatra Ruchi Gupta, che sara’ pubblicato in luglio sulla rivista medica “Clinical Pediatrics”. Dalle ricerche condotte su ben 40mila minorenni americani e’ risultato che il 9,8% dei bambini abitanti in citta’ reagisce allergicamente a determinati cibi, mentre la percentuale scende al 6,2% per quelli che vivono in campagna.
“Abbiamo dimostrato per la prima volta che un’elevata densita’ di popolazione (e quindi in genere un’aria piì inquinata da macchine ed altro) e’ collegata ad una maggiore probabilita’ per i bambini di contrarre un’allergia alimentare”, afferma il professor Gupta.
In effetti il collegamento tra il contenuto di sostanze inquinanti/irritanti nell’aria e le allergie respiratorie è abbastanza intuitivo ma questo studio dimostra che la qualità dell’aria che si respira ha un effetto molto più generale sull’organismo, e pregiudica il buon funzionamento del sistema immunitario provocando anche un aumento di reazioni allergiche a vari alimenti .
L’influenza esercitata dall’aria che si respira sul buon fonzionamento dell’organismo in generale è poi dimostrata anche da una recente ricerca pubblicata negli USA dal Dr. Volk sulla rivista Environmental Health Perspectives, in cui, si constata che la frequenza dell’autismo nei bambini nati da madri che vivono vicino ad autostrade con traffico elevato a Los Angeles, San Francisco e Sacramento, è doppia rispetto alla media (detratti altri fattori come sesso, gruppo etnico ed altro).
Si tratta di nuove conferme (anche se in realtà non ve ne sarebbe bisogno) del sempre più rilevante effetto dannoso sulla salute prodotto dal livello ormai allarmante delle sostanze tossiche contenute nel nostro ambiente. Come osservo (scherzando ma non troppo J ) quando insegno a respirare bene con il metodo Buteyko: “evitando di respirare una quantità d’aria maggiore del volume ottimale si evita anche di introdurre nell’organismo, con l’aria ormai quasi ovunque inquinata, una quantità di veleni maggiore di quanto necessario”.
Al giorno d’oggi non è tuttavia sufficiente respirare bene/di meno per evitare i danni provenienti dalle tossine presenti nell’ambiente. Occorrono ormai, come scrivo nell’articolo pubblicato sull’ultimo numero di Scienza e Conoscenza (ved.http://www.scienzaeconoscenza.it/articolo/inquinamento-veleni-metalli-pesanti.php ) ulteriori misure e terapie chelanti, per prevenire e migliorare le conseguenze dannose per la salute provenienti da queste tossine alle quali, anche adottando ogni possibile precauzione, (cibi biologici ecc.)è impossibile sottrarsi.

Sostanze dannose

In vari numeri di questo Notiziario avevo segnalato i pericoli che possono derivare dal fluoro (contenuto in quasi tutti i dentifrici ed in certi paesi –per fortuna non da noi- aggiunto anche all’acqua di rubinetto). I pericoli sono ormai confermati da molte fonti : un recente articolo sul celebre giornale medico The Lancet descrive il fluoro come “una sostanza neurotossica” che può danneggiare il cervello in fase di sviluppo dei bambini. Il National Research Council (NRC) ha identificato il fluoro come una sostanza che getta scompiglio nel sistema endocrino e che può compromettere il buon funzionamento della tiroide . E l’ultimo rapporo del Comitato scientifico dell’Unione Europea sulla salute ed i rischi ambientali mette in guardia quanto al fatto che i bambini allattati artificialmente corrono dei rischi se il loro latte in polvere viene sciolto in acqua contenente fluoro .
Sembra quindi consigliabile cercare un buon dentifricio senza fluoro: è vero che le quantità di fluoro contenute nei dentifrici sono minime, ma questi dentifrici sono usati tre volte al giorno, per tutta la vita, e quindi la quantità si accumula. Nessuno può essere più convinto di me dei benefici di una buona respirazione, ma anche sforzandosi di fare esercizi di respirazione per ore non è possibile eliminare completamente i danni che vengono da un quotidiano pur minimo avvelenamento con fluoro, mercurio ed altro. Almeno per le sostanze usate tutti i giorni è bene fare una ricognizione diretta ad eliminare quelle contenenti sostanze dannose.

Effetto del contatto con gli animali

Nel Notiziario del marzo scorso scrivevo, a proposto della pet-therapy. “una delle terapie usate per vari disordini anche nei bambini è quella costituita dal contatto con gli amici-animali.

E’ noto l’effetto benefico per l’educazione dei bambini offerto dall’interagire in particolare con i cani; una delle conseguenze negative costituite dall’ipersensibilità allergica propria di numerosi bambini, in particolare asmatici ma non solo, è costituita appunto dal fatto che sono allergici ai peli di cani e gatti e quindi devono limitare il contatto con loro.

Ed anche chi non è allergico deve comunque fare attenzione agli antiparassitari e ad altre sostanze spesso presenti sul pelo di questi animali. Un recente studio di una società americana che studia appunto questa terapia osserva che l’impiego degli animali è utile per il miglioramento della salute e della qualità della vita, ma che gli animali impiegati devono superare un test che ne valuti lo stato sanitario.”

Ulteriori buone notizie per chi ama tenere in casa gli animali ma è magari preoccupato per la salute vengono ora da ricercatori della University of California a San Francisco, i quali hanno scoperto che la polvere delle case in cui abita un “quattro zampe”, sembra avere un effetto protettivo contro un virus associato con lo sviluppo di asma nei bambini.

Gli esperti hanno presentato le loro conclusioni al meeting 2012 della American Society for Microbiology, in cui Kei Fujimura, uno dei ricercatori, ha riferito che possedere un animale, in particolare un cane, era gia’ stato precedentemente associato a una funzione protettiva contro lo sviluppo dell’asma infantile, e recentemente il suo team ha dimostrato che le comunita’ batteriche presenti nella polvere di case di famiglie che possiedono un gatto o cane hanno una composizione diversa rispetto a quella di abitazioni senza animali domestici.

“In questo studio – ha osservato Fujimura – “abbiamo scoperto che, alimentando alcuni topi con la polvere di case dove sono presenti cani, essi vengono protetti contro un agente infettivo delle vie aeree, il virus respiratorio sinciziale (Rsv) tipico dell’infanzia”.

I risultati dello studio hanno portato ad ipotizzare che i microbi all’interno di questo genere di polvere sono in grado di colonizzare il tratto gastrointestinale, modulando le risposte immunitarie e proteggendo contro l’Rsv.

Vanno tuttavia comunque osservate le cautele in genere raccomandate per chi soffre di allergie specifiche nei confronti del pelo di cani e/o gatti.