Malattie cardiache e cardiocircolatorie: Ipertensione
Moltissime persone soffrono al giorno d’oggi di pressione arteriosa troppo elevata.

Le cause possono essere molteplici, così come vi sono numerose medicine e norme di alimentazione dirette a contrastare questo fenomeno.

Particolare importanza ha anche l’eliminazione dell’iperventilazione (come ho osservato in relazione ad asma e panico; si tratta tuttavia di un fattore importante anche in relazione all’ipertensione ) ed il ristabilimento di buone bitudini respiratorie, con il metodo Buteyko.

Nell’immagine sopra riportata si vede l’effetto negativo sull’ossigenazione del cervello, prodotto da pochi minuti di respirazione sbagliata (che causa ipocapnia).


Il medico ucraino K.P. Buteyko, che gia’ oltre 40 anni fa ha attirato l’attenzione sull’importanza di una buona respirazione (e su quello che significhi veramente “buona respirazione” circolano purtroppo nel campo “alternativo” molte idee sbagliate) anche per mantenere una buona pressione arteriosa, era riuscito grazie alle sue scoperte sulla respirazione a guarire da una forma grave di ipertensione, arrivando in ottima salute fino ad oltre 80 anni.

Quando però, pur con una vita-alimentazione-respirazione sana e nonostante le medicine, non si riesce a far diminuire la pressione a livelli ragionevoli, vale la pena di considerare ed accertare l’eventuale presenza di un’anomalia detta “sindrome di Conn”.

Malattie cardiache e cardiocircolatorie

Si pensava un tempo che questa sindrome fosse molto rara ma nel 2006 varie cliniche universitarie tedesche, scambiandosi i dati, hanno creato un registro-Conn, per effettuare accertamenti più precisi, e ne è risultato che fino a 1,5 milione di persone ne soffre nella sola Germania.

Si valuta quindi che dal 10 al 30% degli ipertesi possa soffrire di questa sindrome, il che la rende tutt’altro che “rara ed esotica” come si riteneva un tempo.

Sembrerebbe quindi opportuno prendere in esame questa possibilità, soprattutto quando le normali medicine non riescono a far scendere la pressione e quando si presentano frequenti episodi di carenza di potassio.

Ma di che si tratta?

In questa sindrome, descritta per la prima volta dall’endocrinologo americano J.W. Conn (nato nel 1906), la parte esteriore dei surreni secerne una quantità eccessiva dell’ormone aldosterone.

Quest’ormone è essenziale per la regolazione dei livelli di acqua e sale nell’organismo, e una sua presenza eccessiva fa sì che venga trattenuto troppo sodio ed eliminato troppo potassio, e ciò dà luogo a tutta una serie di altre reazioni a catena.

Malattie cardiache e cardiocircolatorie

I bassi livelli di potassio (e spesso anche di magnesio), pur frequenti, non sono sempre presenti; può esservi una sindrome di Conn anche quando il livello di potassio è normale.

Le cause di questa eccessiva produzione di aldosterone possono essere molteplici: oltre ad una iperplasia dei surreni, anche interventi chirurgici o emorragie, e malattie del fegato o dei reni, possono causare questa eccessiva produzione di aldosterone.

Una causa curiosa può essere anche quella di stare troppo a lungo in piedi, immobili.

Come diagnosticare questa sindrome?

Si esamina innanzitutto il rapporto tra renina e aldosterone nel sangue (presenza eccessiva di aldosterone e carenza di renina).

Per ulteriore conferma si può analizzare anche la presenza di aldosterone nell’urina raccolta nelle 24 ore.

Se queste analisi confermano la presenza della sindrome di Conn, si fanno ulteriori accertamenti per identificarne la causa.

Come curarla?

Dipende appunto dalla causa. Vi sono tuttavia numerosi preparati farmaceutici che esercitano un’azione anti-aldosterone; valgono comunque anche qui le raccomandazioni aggiuntive che si danno in genere per la pressione troppo elevata, come una dieta con poco sale, movimento e rilassamento.